Questa mozione verrà presentata dal nostro gruppo consiliare al prossimo Consiglio Comunale di giovedi 30 maggio in linea con quanto già approvato nel consiglio del Comune di San Giovanni Valdarno.
MOZIONE
SUL COMPLETAMENTO E L’ATTIVAZIONE DEL REGISTRO TUMORI DELLA
TOSCANA, IVI COMPRESA L’AREA DELLA PROVINCIA DI AREZZO E DEL
VALDARNO ARETINO.
IL
CONSIGLIO COMUNALE DI TERRANUOVA BRACCIOLINI
Premesso
Che il “Registro Tumori” è uno strumento indispensabile per
acquisire informazioni sui malati di
malattie
oncologiche di un territorio, per conoscere la diffusione di tali
malattie sul territorio stesso, per identificare aree o gruppi a
rischio, per la valutazione della qualità dell’assistenza erogata,
nonché come strumento di programmazione per la definizione di
interventi preventivi, di diagnostica e cura, assistenza e
adeguamento delle strutture sanitarie.
Considerato
che in Italia sono attivi 37 (S.E.&O.) Registri tumori di
Popolazione e registri tumori Specializzati, accreditati
dall’associazione AIRTUM, istituiti grazie all’impegno e la
sensibilità di Regioni, istituzioni sanitarie, associazioni,
organizzazioni ed enti e che rimane coperto solo circa il 40% della
popolazione italiana, con enormi disparità fra i vari territori
della nazione.
Ricordato
che la regione Toscana, da decenni impegnata nella lotta contro i
tumori e nell’assistenza oncologica, con deliberazione Giunta
Regionale Toscana n. 1200 del 12.12.2005 ha stabilito l’estensione
a tutto il territorio regionale dell’attività del Registro Tumori
Toscano, attivo fin dal 1985, istituendo quindi il Registro Tumori
della Regione Toscana (RTRT).
Riscontrato
che i Registri Tumori, nati inizialmente in maniera spontanea ed
evolutisi nei successivi decenni in centri di ricerca, scontano oggi
un vuoto legislativo nazionale, (in assenza di norme che li
riconoscano e leggittimino la loro attività nel rispetto delle
regole per la tutela dei dati sensibili), che sta determinando
difficoltà, incertezze e ostacoli che rischiano di portare alla
paralisi degli istituti in diverse regioni.
Visto
che con la conversione nella legge 221 del 13.12.2012 del D.L. 179
del 18.10.2012 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita
del Paese”, all’art. 12 è stato istituito il Fascicolo Sanitario
Elettronico (FSE), dando così legittimazione di legge statale alla
raccolta dati e informazioni sulle varie patologie, consentendo con
“I sistemi di sorveglianza e i registri di mortalita', di tumori e
di altre patologie, ecc” di garantire un “sistema attivo di
raccolta sistematica di dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici
per registrare e caratterizzare tutti i casi di rischio per la
salute, di una particolare malattia o di una condizione di salute
rilevante in una popolazione definita.”
Riscontrato
comunque: che per la concreta attuazione della legge, stante la
ricorrente complessità e cavillosità delle norme italiane, occorre,
per quanto attiene il FSE, l’approvazione di un Decreto
Ministeriale di cui al comma 7) del predetto art. 12 della legge per
stabilirne contenuti, responsabilità, codifica dati, garanzie e
misure di sicurezza per la protezione adeguata dei dati personali
sensibili.Che per i sistemi di sorveglianza e i Registri di vario
genere, ivi compreso il Registro Tumori, previsti dal comma 10)
dell’art. 12, mentre le regole del DM di cui al comma 7) per l’
“accesso, modalita' e logiche di organizzazione ed elaborazione dei
dati” del FSE per garantire adeguatamente la protezione dei dati
personali sensibili determineranno le modalità di alimentazione dei
dati dei Registri, la relativa istituzione e aggiornamento dovrà
avvenire con DPCM. Che addirittura con regolamento statale, ai sensi
del comma 13 art. 12, saranno determinate, entro 18 mesi dall’entrata
in vigore della legge, le disposizioni per l’accesso ai dati dei
Registri, per la custodia e la sicurezza dei dati stessi, in
conformità al codice di protezione dei dati personali .Che comunque
le Regioni possono istituire con legge propria ulteriori e diversi
Registri di Tumori e di altre patologie di rilevanza regionale.Tenuto
poi conto che l’ambiente fisico, sociale ed economico esercita una
profonda influenza sulla salute e che la distribuzione delle malattie
dipende in gran parte dalle differenti condizioni ambientali e dalle
diverse abitudini comportamentali degli individui e che all’interno
di un territorio si può verificare una diversa distribuzione delle
malattie, dovuta ad una differente esposizione degli individui ai
vari fattori di rischio.
Considerato
che anche l’area
territoriale del Valdarno aretino
ha subito, nel corso degli anni, un costante e progressivo processo
di sviluppo economico e sociale, che ha visto, tra l’altro, il
proliferare di insediamenti produttivi, con la presenza di
stabilimenti che si ritiene essere pericolosi, l’incremento delle
infrastrutture, ma soprattutto l’abnorme crescita del traffico, la
progettazione e l’insediamento di centrali per la produzione di
energia elettrica alimentate a biomasse, che si aggiungono alla
storica centrale elettrica di Santa Barbara a ciclo combinato, la
presenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Considerato
altresì che lo sviluppo delle sopra citate attività, congiunto al
traffico su gomma, in una valle allungata divenuta corridoio naturale
di collegamento e di transito nord-sud con la presenza delle due
fondamentali linee dorsali ferroviarie e dell’autostrada A1 accanto
alla tradizionale SR 69 Arezzo- Firenze, costituisce certamente causa
di aumento della quantità di polvere sottili e di altri agenti
patogeni e cancerogeni diffusi nell’aria e precipitati nelle
colture.
Ritenuto
che tutti gli elementi sopra descritti, che si traducono in un
aumento complessivo dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua,
dei suoli e quindi delle colture dei nostri territori, possano
concorrere ad aumentare il pericolo di malattie tumorali,
cardiovascolari, broncopolmonari ed embriogenetiche.
CHIEDE
Che
il Governo
provveda con la massima tempestività a tutti i compiti riservati
allo Stato per l’istituzione dei sistemi di sorveglianza e i
Registri di vario genere, in particolare il Registro Tumori, senza
aspettare i termini massimi stabiliti dalla legge e soprattutto senza
farli inutilmente decorrere, lasciando privi degli strumenti
attuativi della legge tutti i soggetti interessati.
Che
la Regione Toscana
provveda ad accelerare, garantendo le risorse necessarie,
l’ampliamento del Registro Tumori della Toscana a tutte le aree e a
tutte le popolazioni che attualmente risultano non coperte
dall’attività di raccolta delle informazioni,
fra cui l’area della provincia di Arezzo e del Valdarno aretino.
Che
la Conferenza dei Sindaci
del Valdarno dell’ASL 8
della Toscana e la Provincia di Arezzo si facciano interpreti di
questa richiesta, facendola propria nella prima assemblea utile.
Che
il Sindaco e tutta
l’Amministrazione comunale si
impegnino nel sostenere e diffondere il presente ODG presso le
competenti Autorità istituzionali, seguendone le vicende e riferendo
a questa Assemblea sul raggiungimento degli obbiettivi che, si
confida, possa avvenire rapidamente.